Dobbiamo ergere pareti
nella nostra mente
per non vedere tutto il nostro essere.
Lasciamo piccoli spiragli, porte, finestre,
per spiare quel che ci basta
o che ci fa comodo.
Per non vedere quello che ci spaventa,
che è troppo grande o incomprensibile.
Ma fa paura all'uomo
immaginare di stare steso all'aria aperta
e senza nessuna costruzione o luce intorno
esplorare se stesso nel buio.
Fa paura all'uomo essere libero.
lunedì 27 luglio 2009
domenica 19 luglio 2009
La verità
Sembra che la verità non venga mai a galla, o perlomeno non del tutto. E' stata riaperta l'inchiesta sugli attentati mafiosi verificatisi tra il 1989 e il 1993 e sulle morti dei giudici Falcone e Borsellino in seguito alle rivelazioni dei pentiti di questi ultimi mesi.
Prima di tutto l'attentato a Falcone andato a vuoto nel 1989, alla villa dell'Addaura. Il pentito Fontana della famiglia dell'Acquasanta ha rivelato che furono altri a piazzare la dinamite, mentre i mafiosi quel giorno stavano solo sorvegliando la zona. Ed ecco che qui si trova la prima delle tante presenze di un uomo "con una faccia da mostro", un agente dei servizi segreti di cui nessuno conosce il nome ( e chi lo sa si guarda bene dal dirlo) e che una donna ha visto aggirarsi sul luogo dell'attentato poco prima che ignoti, ma non mafiosi, piazzassero la dinamite.
L'ignoto 007 era presente anche a Villagrazia quando fu ucciso il poliziotto Agostino, sempre nel 1989. Dai parenti di don Vito, sindaco mafioso di Palermo negli anni '70, si sa di contatti con questo ed altri agenti.
Le ultime rivelazioni riguardano l'attentato che fu fatale a Borsellino, avvenuto esattamente 17 anni fa: il pentito Spatuzza ha smentito le rivelazioni che erano state fatte da parte di Vincenzo Scarantino dopo l'attentato, e grazie alle quali era stato archiviato il caso. Fu Spatuzza, e non Scarantino, a mettere l'autobomba in via D'Amelio. Quello che dobbiamo chiederci ora è: perché? Che interesse aveva Scarantino ad auto accusarsi di qualcosa che non aveva fatto lui? I magistrati che stanno indagando sulla strage pensano di saperlo: coprire altri mandanti. Non mafiosi.
Queste sono le parole di un altro pentito, Luigi Ilardo:"Io non so per quale ragione i servizi segreti partecipavano a queste azioni. Forse per coprire determinati uomini politici che avevano interesse a coprire determinati fatti che erano successi, mettendo fuori gioco magistrati o altri uomini politici che volevano far scoprire tutte queste magagne." In altre parole, alcuni uomini politici che hanno stretti rapporti con la mafia non vogliono che i giudici indaghino liberamente, che i mafiosi vengano arrestati per poi pentirsi. Perciò incaricano alcuni agenti segreti, tra cui "faccia da mostro", di compiere delle stragi nel loro interesse e d'accordo con i boss, in modo da attribuirle interamente alla mafia.
Oggi è il 17esimo anniversario dalla morte di Borsellino. In via D'Amelio, a commemorarlo, c'erano poche persone, quasi nessun palermitano. E' passato troppo tempo ed è stato già dimenticato? O forse è meglio dire che è passato troppo poco tempo perché venga alla luce la verità su questa faccenda? E soprattutto, visto che i sevizi segreti e , conseguenza, la politica, sono implicati in queste stragi, sapremo mai la verità?
lunedì 13 aprile 2009
Terremoto in Abruzzo
Vorrei augurare a tutti una buona Pasqua. Spero che questo per voi sia stato un giorno pieno di felicità, anche se non è facile essere felici, parlo almeno per noi italiani, sapendo che migliaia di persone in Abruzzo hanno trascorso questo giorno di speranza in mezzo a mille difficoltà, al freddo, distrutti per la perdita di una persona cara. Voglio esprimere, per quanto poco conti, la mia solidarietà per i cittadini abruzzesi, dove ci sono ragazzi come me che hanno vissuto un'esperienza che si porteranno dentro tutta la vita.
Ammetto che lunedì scorso è stato molto frustrante dover compiere il mio dovere come se nulla fosse, essere consapevolmente inutile mentre le prime immagini della tragedia scorrevano veloci al telegiornale. Avrei voluto essere là, dare un aiuto concreto.
Questa tragedia ha portato e porterà ancora una ventata di utili polemiche. Utili perchè, dopo aver sistemato materialmente e psicologicamente queste persone, quello che possiamo fare è continuare a parlarne, perchè la memoria non si perda e perchè coloro che hanno delle responsabilità (geologi, architetti, imprenditori, politici) siano coscienti del loro ruolo e facciano in modo (perchè il modo c'è, o si può trovare) che terremoti come questi non siano più così distruttivi. Io non voglio colpevolizzare nessuno, ma spero vivamente che sia fatta giustizia, che le persone responsabili dei danni aggravati, causati dall'uso di materiali scadenti, siano giustamente processate e scontino la loro pena.
Dunque voglio chiudere questo post augurando di nuovo BUONA PASQUA a tutti, ma soprattutto ai cittadini dell'Aquila e dei paesi colpiti dal terremoto. Sperando che quello che è successo all'inizio di questa Settimana Santa rimanga nella memoria di tutti.
giovedì 19 febbraio 2009
La foto che vedete qui accanto l'ho scattata il 4 Febbraio. Ero a Roma con la mia famiglia (per la presentazione del libro, tanto per cambiare!) e siccome né io né mio fratello c'eravamo mai stati siamo andati a vedere almeno i due pilastri di questa stupenda città, dato che il tempo era poco: il Colosseo e Piazza San Pietro. Sì, quella che vedete è proprio S. Pietro, e sì, quello che svetta oltre il colonnato è, incredibile ma vero, un pannello pubblicitario della Wind.
Ora, non per fare pubblicità negativa a questa compagnia telefonica , ma...si può sapere quanto hanno pagato??? No, non c'erano altri pannelli. Solo quello in fotografia. Il monopolio pubblicitario in piazza S. Pietro è un privilegio davvero esclusivo.
Avreste dovuto vedere l'insieme: la vista di una delle più belle piazze del mondo completamente rovinata. Mi chiedo che cosa ne pensino gli stranieri: pensate, uno fa centinaia di chilometri per vedere la sede della Chiesa Cattolica e trova la multinazionale a rovinargli la festa.
Si può solo sperare che tutti i soldi che la Wind avrà dato per questa pubblicità siano stati usati a fin di bene (anche se ci credo poco...).
Presentazione a Ponsacco
venerdì 30 gennaio 2009
sabato 24 gennaio 2009
NEL FUMO
Quante volte t'ho atteso alla stazione
nel freddo, nella nebbia. Passeggiavo
tossicchiando, comprando giornali innominabili,
fumando Giuba poi soppresse dal ministro
dei tabacchi, il balordo!
Forse un treno sbagliato, un doppione oppure una
sottrazione. Scrutavo le carriole
dei facchini se mai ci fosse dentro
il tuo bagaglio, e tu dietro in ritardo.
Poi apparivi, ultima. E' un ricordo
nel freddo, nella nebbia. Passeggiavo
tossicchiando, comprando giornali innominabili,
fumando Giuba poi soppresse dal ministro
dei tabacchi, il balordo!
Forse un treno sbagliato, un doppione oppure una
sottrazione. Scrutavo le carriole
dei facchini se mai ci fosse dentro
il tuo bagaglio, e tu dietro in ritardo.
Poi apparivi, ultima. E' un ricordo
tra tanti altri. Nel sogno mi perseguita.
da Satura, Eugenio Montale
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