lunedì 5 gennaio 2009

NO ALLA LEGGE 133 (prima parte)

Per quanto l'Onda sembri essersi ormai fermata, io continuo ad essere dell'idea che le leggi 133 e 137 siano la rovina non solo dei giovani, ma di tutta l'Italia. Purtroppo non conosco molti organizzatori delle manifestazioni che si sono svolte a Ottobre e Novembre, per quanto io abbia preso parte a tutte quelle che ho potuto; forse ci sarà un'altra manifestazione a metà Gennaio, ma non so niente di più preciso. Il mio contributo comunque l'ho dato scrivendo una lettera per il Tirreno a nome di quasi tutta la mia classe, pubblicata sabato 25 Ottobre 2008 nella cronaca di Pontedera. Ne riporto qui alcune parti.
"[...] Sappiamo bene che da nessuna parte nella legge 133, articoli 16 e 17 (quelli sulla scuola) è scritto che e fino a quanto aumenteranno le tasse universitarie, ma questo sarà purtroppo un'inevitabile conseguenza, forse non a breve, ma sicuramente a medio e lungo termine. Le Fondazioni private assumeranno il totale controllo delle università, del patrimonio e dei beni immobili.
[...] Come si legge nel punto 9, resta fermo il sistema di finanziamento pubblico, che varia a seconda del patrimonio della fondazione, con un criterio di uguaglianza. Non viene detto però che rapporto ci sarà tra finanziamento al pubblico e al privato, e soprattutto se questo consentirà eguaglianza di fondi con le università che ancora saranno pubbliche.
Le università dovranno insomma scegliere se rimanere pubbliche con i pochi fondi previsti dallo Stato e con un conseguente decadimento del livello d'insegnamento, o se diventare aziende private con fini discutibilmente economici [...]. Infine, nessuno tiene conto di quelle facoltà che non hanno diretti vantaggi economici e in cui nessun privato investirà, ma che costituiscono il maggiore centro italiano di sapere e di ricerca letteraria.
Sembra che il valore dell'italianità faccia comodo solo in certi casi: nessuno infatti declama la nazionalità dell'università e della ricerca, che con questa legge verrà soppiantata da discutibili fini privati."
http://www.cislscuola.it/

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